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Specialista in Chirurgia Generale
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  • FISTOLA ANALE

    La parola fistola definisce una comunicazione anomala tra due superfici corporee, in questo caso tra la mucosa rettale e la cute intorno all'ano.

    INDICE:

    1. CHE COS'E' LA FISTOLA ANALE

    2. QUALI SONO LE CAUSE

    3. I SINTOMI DELLA FISTOLA ANALE 

    4. IL TRATTAMENTO DELLE FISTOLE 

    5. INFORMAZIONI GENERALI DOPO INTERVENTO PER FISTOLA ANALE 

    6. INFORMAZIONI GENERALI DOPO INTERVENTO PER FISTOLA ANALE CON TECNICA "CHIUSA"

     

    1. CHE COS'E' LA FISTOLA ANALE 

    La parola fistola definisce una comunicazione anomala tra due superfici corporee, in questo caso tra la mucosa rettale e la cute intorno all'ano.

    2. QUALI SONO LE CAUSE

    Come per l'ascesso la maggiorparte delle fistole sono causate da infezioni delle ghiandole all'interno dell'ano, infezioni criptoghiandolari.
    A seconda della sede le fistole si dividono in 4 tipi: Intersfinteriche, Transfinteriche, Soprasfinteriche ed Extrasfinteriche.

    3. I SINTOMI DELLA FISTOLA ANALE 

    Spesso le fistole si manifestano a seguito di un ascesso ma non sempre. A volte i pazienti riferiscono la fuoriuscita di pus misto a scarse quantità di sangue da un "forellino" intorno all'ano.
    Spesso arrivano dal medico dopo anni perchè l'andamento può essere alternato con fasi anche lunghe di completa , ma apparente, guarigione. Questo atteggiamento comunque è sbagliato, più tempo passa e piú possibilità ci sono che subentrino altre complicanze come il formarsi di ascessi e di altre fistole che rendono l'intervento più complesso.
    La diagnosi si effettua con la visita proctologica, eventualmente associata ad una ANOSCOPIA ed a una ECOGRAFIA TRANSRETTALE.
    La RISONANZA MAGNETICA è utile nelle recidive e nei casi più complessi. Da considerare SEMPRE la necessità di eseguire una COLONSCOPIA per escludere malattie infiammatorie croniche intestinali e comunque altre patologie associate del retto e del colon.

    4. IL TRATTAMENTO DELLE FISTOLE 

    I principi per il trattamento della fistola sono tre:
    eliminare la fistola, prevenire le recidive, conservare la funzione dello sfintere anale.

    Le fistole superficiali possono essere semplicemente incise per tutto il tragitto mentre quelle che attraversano lo sfintere possono essere trattate con un "setone" cioè facendo passare un filo di seta dal foro esterno , cutaneo, della fistola lungo il tragitto fino all'interno del retto o ano e facendolo fuoriuscire dall'ano. Il setone viene quindi annodato.
    È una procedura estremamente semplice, a volte ambulatoriale.
    Il setone nel tempo di alcuni mesi viene spontaneamente eliminato dall'organismo, tagliando piano piano lo sfintere che contemporaneamente guarisce cicatrizzando, i rischi sono minimi e le recidive scarse.
    L'inconveniente è la presenza per mesi di un filo di seta.

    Altri trattamenti conservativi sono l'asportazione del tramite fistoloso fino al muscolo sfinteriale, la chiusura del foro , dall'interno dell'ano e la chiusura dell'intera ferita con punti di sutura.
    La guarigione è rapida e dopo 15 giorni si asportano i punti ( a volte non li metto ed utilizzo una colla).
    Se la sutura regge la guarigione è rapida, ma a volte l'infezione provoca l'apertura dei punti e quindi la necessità di fare guarire la ferita per seconda intenzione cioè con le medicazioni.

    Due metodi sono più recenti: la cosiddetta VAAFT ( Video Assisted Anal Fistula Treatment) che consiste nell'entrare nel foro della fistola con una ottica cioè una telecamera con una sorgente luminosa ed un canale operatore (il fistuloscopio) che brucia la fistola fino alla sua entrata nel retto.
    Poi con una suturatrice si chiude ermeticamente il tramite interno dall'ano.
    I risultati sono soddisfacenti e la tecnica inventata da un medico italiano, il Dott. Meinero, si sta diffondendo rapidamente con risultati incoraggianti.
    Un' altra tecnica consiste nell'obliterare il tramite fistoloso inserendo materiale all'interno.
    Si è tentato l'uso di colle di cianoacrilato, di fibrina ed altro ma i risultati migliori si sono ottenuti con l'uso di piccoli cunei di protesi biologiche ( anal fistula plug) da infilare all'interno del tramite esterno sempre con l'accortezza di chiudere il tramite interno attraverso il retto. Tecnica anch'essa poco invasiva.
    Rispetto alla fistulectomia ed al setone queste ultime due tecniche sono più costose per il materiale utilizzato.

    5. INFORMAZIONI DOPO INTERVENTO PER FISTOLA ANALE

    Dopo l’intervento la zona anale rimane indolore grazie ad una terapia antidolorifica a dosi ed orari fissi che si continuerà a domicilio e che permette una vita regolare.

    Probabilmente a livello della ferita è presente una garza o zaffo che le verrà sostituito durante le medicazioni ambulatoriali che inizialmente saranno bi- o tri- settimanali.
    Non sono medicazioni dolorose, le garze saranno distaccate delicatamente dopo averle bagnate.
    Anche la defecazione non è più un evento preoccupante, se non avviene spontaneamente entro 2 giorni, le verrà somministrato un blando lassativo. Potrebbe essere  accompagnata da sangue rosso vivo, misto a coaguli ed a perdita dello “zaffo”. Nessuna preoccupazione, basta lavarsi con abbondante acqua e betadine sapone oppure euclorina: 2 bustine sciolte nell’acqua del bidet, usando eventualmente guanti usa e getta. Ci penserà il chirurgo durante la medicazione successiva a riposizionarla.

    Nel caso sia presente il “setone” non ha bisogno di alcuna accortezza. Non rimanga a lungo seduto sul water e non usi carta igienica. Potrà essere utile usare il telefono della doccia per eliminare eventuali detriti. Eventualmente usi una “ciambella” per evitare di schiacciare la ferita da seduto. Il lavoro può essere ripreso tra la 5° e la 10° giornata dopo l’intervento.

    Nel periodo postoperatorio potra’ svolgere una vita regolare evitando lunghi viaggi in macchina per sette giorni, la bicicletta e la motocicletta per almeno 2 settimane. Dovrà favorire una alimentazione ricca di fibre ed eliminare alcool, caffè, cioccolata, spezie e cibi piccanti. Consigliamo per i primi 7-10  giorni di applicare una pomata analgesica prima e dopo la defecazione.


    Dopo l’intervento potrà osservare una delle seguenti situazioni:


    - Dolore, bruciore anale e rettale, specialmente se non segue la terapia analgesica ad orario.

    - Perdite di sangue rosse o rosa poi giallastre, di lieve entità, anche maleodoranti, che perdurano fintanto che non sia completamente cicatrizzata l’ultima  incisione ( 1-3 mesi). Sono consigliabili frequenti lavaggi con acqua. E’ utile l’uso di assorbenti.

    - Irritazione della cute intorno all’ano che appare arrossata e che causa prurito e bruciore. E’  causato dalle perdite o dall’uso di garze ed assorbenti o dalle pomate locali . Si tratta con creme protettive.

    - Difficoltà temporanea a contenere i gas. E’ causato dalla dilatazione delle fibre muscolari dell’ano e scompare in circa 1 settimana.

    - Febbre ( fino a 38°C ) nei primi giorni dopo l’intervento.

    Tali situazioni sono normali e previste e non devono destare alcuna preoccupazione, altrimenti dovrà avvisare prontamente l’équipe chirurgica.

    6. INFORMAZIONI DOPO INTERVENTO PER FISTOLA ANALE CON TECNICA "CHIUSA"

    Dopo l’intervento la  zona anale rimane indolore grazie ad una terapia antidolorifica a dosi ed  orari fissi che si continuerà a domicilio e che permette una vita regolare.
    Probabilmente la ferita e’ chiusa con una “colla” oppure sono  presenti dei punti di sutura.
    La prima  medicazione  verrà eseguita  da 5 a 7 giorni dopo l’intervento. La defecazione non è un evento preoccupante, se non avviene entro 2 giorni, le verrà somministrato un blando lassativo .
    Potrebbe essere  accompagnata da sangue rosso vivo, misto a coaguli provenienti dalla ferita interna e dalla perdita di una spugnetta emostatica che si inserisce nell’ano durante l’intervento e che si trasforma in uno gel  color rosso scuro. 
    Nessuna preoccupazione, si lavi con abbondante acqua ed EUCLORINA:
    2  bustine sciolte nell’acqua del bidet usando eventualmente guanti usa e getta, oppure con saponi dedicati (ANONET).
    Non rimanga a lungo seduto sul water e  non  usi carta igienica.
    Potrà essere utile usare il telefono della doccia per eliminare eventuali detriti.
    E’ importante evitare di schiacciare la ferita,per almeno due settimane. Pertanto in questo periodo può sedersi solo su  una “ciambella” che eviterà di traumatizzare la ferita da seduto.
    Anche il  lavoro può essere ripreso solo a due settimane dall’intervento.

    Nel periodo postoperatorio il paziente potra’ svolgere una vita regolare evitando lunghi viaggi in macchina per 7 giorni, la bicicletta e la motocicletta per almeno 2 settimane.
    L’alimentazione sarà ricca di fibre eliminando alcool, caffe’, cioccolata,spezie e cibi piccanti. Non sono necessarie pomate anali.

    Dopo l’intervento il paziente potrà osservare una delle seguenti situazioni:

    • Dolore, bruciore anale e rettale,  specialmente se non segue la terapia   prescritta.

    • Perdite di sangue rosse o rosa poi giallastre, di lieve entità
      Sono consigliabili frequenti lavaggi con acqua.
      E’utile l’uso di assorbenti.

    • Irritazione della cute intorno all’ano che appare arrossata e che causa prurito e bruciore. E’  causato dalle perdite o dall’uso di garze ed assorbenti o dalle pomate locali . Si tratta con creme protettive ( Es: TROFO 5).

    • Difficoltà temporanea a contenere i gas. E’ causato dalla dilatazione delle fibre muscolari dell’ano e scompare in circa 1 settimana.

    • Febbre ( fino a 38°C ) nei primi giorni dopo l’intervento.

    Per ogni ulteriore informazione o in caso di necessità restiamo a disposizione presso i nostri recapiti, fermo restando che nei primi tre giorni dall'intervento dovrà necessariamente telefonare tra le 19.00 e le 20.00 ad uno dei chirurghi della sua equipe operatoria per riferire sul suo stato (eventualmente lasci un messaggio in segreteria telefonica).



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