|
Specialista in Chirurgia Generale
chirurgia@carlofarina.it
  • GOZZO E NODULI DELLA TIROIDE

    Per gozzo si intende genericamente un aumento di volume della ghiandola tiroidea.
    A volte la ghiandola è di dimensioni e forma normale ma contiene dei noduli o delle cisti che debbono essere studiate per stabilire se è necessaria una terapia medica o chirurgica.

    INDICE: 

    1. COS'E' IL GOZZO E QUALI SONO LE CAUSE

    2. TECNICHE CHIRURGICHE 

        2.1. MINI-TIROIDECTOMIA

        2.2. TIROIDECTOMIA MINIINVASIVA o MIVAT 

    3. INFORMAZIONI GENERALI DOPO L'OPERAZIONE DI TIROIDECTOMIA

    1. COS'E' IL GOZZO E QUALI SONO LE CAUSE

    Per gozzo si intende genericamente un aumento di volume della ghiandola tiroidea.
    Le cause sono molteplici e può presentarsi sia nei casi in cui la funzione della ghiandola è normale (gozzo eutiroideo) sia quando produce troppi ormoni tiroidei come nell' ipertiroidismo, sia quando ne produce troppo pochi come nell' ipotiroidismo.

    L'aumento di volume può essere causato da una singola area della tiroide o, più frequentemente, da più noduli.
    Da qui i termini di gozzo uninodulare e gozzo multinodulare.
    Il gozzo può essere costituito da vacuoli o cisti ripieni di una sostanza gelatinosa chiamata colloide che determinano il cosidetto gozzo colloido-cistico.

    Si tratta nella maggioranza dei casi di patologie benigne ma va considerato che a volte uno dei noduli può contenere cellule cancerose che si evidenziano facilmente con un semplice agoaspirato. Come tutte le patologie della tiroide sono trattate dagli specialisti endocrinologi e da loro vengono inviati al chirurgo nei casi che :

    - Non rispondono alle terapie mediche

    - l'aumento eccessivo di volume della tiroide spinge e devia la trachea o scende nel torace (gozzo immerso)

    - All'agoaspirato si evidenziano cellule sospette per tumore.

    2. TECNICHE CHIRURGICHE

    Il tipo di chirurgia in questi casi prevede l'asportazione di tutta la ghiandola tiroidea ( tiroidectomia ) in quanto l'asportazione di solo metà ghiandola (lobectomia tiroidea o emitiroidectomia) è soggetta a frequenti ripresa di malattia nel lobo tiroideo residuo ed è riservata solo a casi particolari.

        2.1. MINI-TIROIDECTOMIA

    L'intervento consiste nell'asportazione dell'intera ghiandola tiroidea.
    Da anni eseguo sempre una miniincisione di circa tre - quattro cm, una cosiddetta minicervicotomia.
    Anche senza l'ausilio di ottiche e strumentario particolare ormai non c'è piú bisogno di eseguire le ampie incisioni di un tempo.
    Con le dovute cautele si asporta prima un lobo poi l'altro.
    Ho una casistica di centinaia di casi eseguiti con questa tecnica che
    deriva comunque dalla mia esperienza di chirurgia miniinvasiva.

    La continua ricerca nell'eseguire interventi con il minimo trauma per il paziente mi ha portato a mettere a punto la tecnica miniinvasiva per quasi tutte le patologie.

    Al termine dell'intervento inserisco un drenaggio che verrà asportato dopo circa 24 ore.
    Il ricovero è di circa due notti. Non ci sono punti da asportare in quanto la sutura è intradermica, la ferita è chiusa con cerottini impermiabili. Dopo tre giorni potrà fare la doccia seguendo le accortezze segnalate nel foglio di informazioni generali dopo l'operazione.

        2.2 TIROIDECTOMIA MINIINVASIVA o MIVAT

    Consiste nell'asportazione dell'intera tiroide attraverso un'incisione di 2,5 cm con l'uso di un'ottica e strumenti particolari.

    3. INFORMAZIONI GENERALI DOPO L'OPERAZIONE DI MINI-TIROIDECTOMIA del Dott. Carlo Farina

    L’intervento è stato eseguito in anestesia generale, praticando una incisione sopra il giugulo di circa 2-5 cm.
    Generalmente il ricovero è di 3-4 giorni.
    La ferita è stata chiusa con punti intradermici, riassorbibili che non sono visibili all’esterno e che non necessitano di essere asportati.
    Anche i drenaggi sono stati estratti.
    Alcuni cerotti impermeabili coprono la ferita e consentono di poter fare la doccia dopo 3 giorni dall’operazione.

    Il giorno della dimissione potrà andare a casa, accompagnato e svolgere una vita regolare.
    Per guidare si consiglia di aspettare circa 7 – 10 giorni, quando muoverà il capo con più scioltezza.
    Per i primi giorni dovrà seguire un’alimentazione leggera e bere almeno 2 litri di liquidi al dì. Deve attenersi scrupolosamente alla terapia allegata, eseguire le analisi di controllo ( T3,T4,TSH,Calcio,Fosforo Paratormone) dopo circa 10 giorni, e prendere accordi per una visita col suo endocrinologo che deciderà per un’eventuale terapia sostitutiva.

    Lei potrà, ma non necessariamente osservare una delle seguenti situazioni:

    • Cefalea , prevalentemente nucale ma spesso estesa a tutto il capo. E' causata dalla posizione della testa in sala operatoria. viene trattata con i comuni antidolorifici e scompare nel giro di 2 settimane

    • Dolori, di varia entità a livello della ferita, della gola e del collo specie durante la deglutizione ed a livello del capo. Scompaiono in circa sette giorni. Sono ben controllati dagli antidolorifici :TORADOL 15-25 gocce a stomaco pieno al bisogno).

    • Calo del tono di voce specialmente nei toni alti. E’ causato dal trauma chirurgico sui nervi cha controllano le corde vocali. Generalmente è temporaneo e regredisce in 3 – 6 mesi.

    • Formicolio alle braccia e sul viso e tremori: E’ causato dalla diminuzione del calcio nel sangue. Generalmente è temporaneo e si deve trattare prontamente con l’assunzione di calcio e vitamina D3 (allegati alla dimissione) altrimenti può sopraggiungere anche una difficoltà respiratoria che necessita un immediato intervento medico.

    • Qualche goccia di sangue sulla medicazione ed una ecchimosi, cioè una colorazione nerastra sul collo e sul petto che si riassorbe in circa 15 giorni.

    • Per i primi mesi potrà aver un gonfiore nella parte superiore della ferita.
    E’ causato dall’incisione sulla pelle e sui muscoli del collo e scompare in 2-3 mesi. Sarà utile che dopo i primi 10 giorni, lei massaggi con delicati movimenti circolari la ferita, eventualmente con una pomata che aiuta una buona cicatrizzazione ed eviti la formazione di cicatrici esuberanti.

    • Febbre: è la normale reazione dell’organismo allo stress operatorio, e scompare in pochi giorni). Tali situazioni sono normali e previste e non devono destare alcuna preoccupazione. Altrimenti il paziente dovrà avvisare prontamente l’equipe chirurgica del Dott. Farina .



Carlo Farina - docplanner.it